L’impaginazione dell’album di nozze
Il lavoro di editing, scegliere tra le tante foto scattate durante la giornata, quelle che meglio si prestano a raccontarla, è decisivo ai fini del risultato finale e di solito si concretizza nell’album del matrimonio.
L’album fotografico, che sia di tipo tradizionale con le foto incollate, oppure un fotolibro, non è semplicemente una raccolta di tante belle foto singole, ma un vero e proprio racconto per immagini. Deve seguire una logica da storytelling, in grado di catturare l’attenzione, coinvolgere e riuscire a legare le foto tra loro, in maniera tale che girando pagina non si perda mai il filo e l’emozione del racconto. Proprio come in un libro, dove però la narrazione è affidata alle immagini anziché alle parole.
E’ già di per se un lavoro difficile e che bisogna sempre affinare con l’esperienza, la pratica e lo studio. Diventa ancor più delicato dovendo tenere assieme le esigenze del fotografo, che vuole dare un taglio autoriale al lavoro, e quelle degli sposi, che vorranno nell’album anche alcune foto probabilmente superflue dal punto di vista estetico, ma significative ai fini del ricordo.
Difficile far passare agli sposi la logica del “less is more”.
Di solito vogliono molte foto nel loro album. Quelle belle, quelle simpatiche, quelle emozionanti, quelle originali e anche quelle che devono starci semplicemente per ricordare quella persona o quel momento in particolare.
Io cerco sempre di accontentare le richieste delle coppie che mi scelgono.
Però mi piace e ho bisogno di dare una mia impronta in un servizio fotografico di matrimonio.
Cerco quindi di mediare tra le loro esigenze e la mia visione creativa, consigliando e suggerendo le soluzioni più efficaci e spiegando le ragioni delle mie preferenze. Di solito funziona, anche perché quando mi scelgono hanno già avuto modo di conoscere il mio modo di lavorare.
Questa impaginazione dal matrimonio di Alfonso e Antonella a Sant’Agata Dè Goti in provincia di Benevento, l’ho fatta in maniera totalmente libera e cercando di applicare il principio del “less is more”. Ho scelto le foto che meglio si legavano tra loro, usando spesso delle “cornici” come filo conduttore.
Mi sono limitato a quelle essenziali per sviluppare in modo coerente ed efficace, la storia della loro giornata colorata, allegra, vivace ed emozionante.
Il risultato è questo…